Il 26 luglio 2024 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza (in breve, “DDL Concorrenza”), il quale introduce, tra l’altro, significative novità per le startup innovative, prevedendo primi interventi ad hoc.
Di seguito, i punti chiave della disciplina posta in materia dal DDL Concorrenza ed un’analisi sui relativi pro e contro.
I Punti Chiave.
1. Capitale Sociale Minimo: Le startup innovative devono avere un capitale sociale minimo di 20.000 euro entro due anni dall’iscrizione nel registro speciale, oltre ad avere almeno un dipendente.
2. Durata Estesa per Settori Strategici: le startup nei settori strategici possono rimanere nel registro speciale fino a 84 mesi, rispetto ai precedenti 60 mesi.
3. Incentivi per Incubatori Certificati: gli incubatori certificati possono ora beneficiare di deduzioni fiscali del 30% dall’Ires, incentivando la creazione di ambienti favorevoli alla crescita delle startup.
4. Promozione degli Investimenti in Capitale di Rischio: nuove disposizioni mirano a favorire gli investimenti da parte di privati e istituzioni, aumentando le risorse disponibili per le startup innovative.
I Punti di Forza
La semplificazione nella costituzione delle startup è senz’altro un aspetto positivo del DdL Concorrenza; in particolare, la possibilità di costituire l’impresa online senza costi iniziali riduce le barriere all’ingresso per gli imprenditori, facilitando l’avvio di nuove attività. Parimenti significativo è l’incentivo agli investimenti in startup innovative, il quale, oltre a rende il mercato più attraente per gli investitori, fornisce anche le risorse finanziarie cruciali per la crescita e lo sviluppo delle nuove imprese. Altrettanto vantaggiosa è l’estensione dei benefici fiscali agli incubatori certificati poiché questi incubatori svolgono un ruolo chiave nel supportare le startup nei loro primi anni di vita.
I Punti di Deboli
Il requisito di un capitale sociale minimo di 20.000 euro entro due anni rappresenta un ostacolo significativo per molte startup in fase iniziale. Questa soglia, infatti, potrebbe escludere le piccole imprese con risorse limitate, riducendo l’accesso alle agevolazioni previste.
Inoltre, nonostante gli sforzi di semplificazione, la normativa resta complessa e frammentata; è verosimile che navigare tra gli innumerevoli requisiti legali possa rendere necessario avvalersi di una consulenza specialistica, aumentando così i costi e il tempo necessari per conformarsi alle nuove regole.
Quanto agli i incentivi fiscali, gli stessi rappresentano sicuramente un buon punto di partenza, tuttavia potrebbero non essere sufficientemente competitivi rispetto ad altri paesi europei; il che potrebbe limitare l’attrattività dell’Italia come hub per le startup, riducendo il flusso di talenti e capitali internazionali verso il nostro paese.
Un ulteriore punto di debolezza è il focus settoriale limitato. Le agevolazioni sembrano concentrarsi principalmente su settori altamente tecnologici, potenzialmente escludendo altri settori innovativi che potrebbero beneficiare di supporto.
In conclusione, il disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza rappresenta un passo importante verso il supporto dell’ecosistema delle startup innovative in Italia. Tuttavia, è essenziale continuare a monitorare e adattare queste normative per garantire che siano effettivamente inclusive e competitive a livello internazionale.
[Paolo Gagliardi]